I conti non tornano. Marini, per essere eletto al primo giro, aveva bisogno di 672 voti. Ne ha presi 521 (clicca qui per seguire e commentare la diretta delle elezioni del presidente della Repubblica). Lo scarto non può di certo essere imputato ai soli parlamentari renziani, una cinquantina. E allora, togliendo i gruppi parlamentari che già si sapeva che non avrebbero votato l’ex presidente del Senato, a a chi? IlSussidiario.net lo ha chiesto al senatore Roberto Formigoni.
Chi, tra gli insospettabili, non ha votato Marini? Escludo, anzitutto, che siano mancati dei voti da parte del Pdl.
Perché? Perché abbiamo sposato convintamente l’ipotesi di appoggiarlo.
E allora, da chi sono mancati? Sono mancati i voti di Sel, quelli dei renziani e quelli di una ventina di parlamentari di Scelta civica; poi, c’è stato un numero alto di franchi tiratori, 60-70 almeno.
Chi sono? Chiacchierando in giro, par di capire che non si è trattato di gruppi organizzati, ma di dissensi singoli. Parlamentari che non hanno idea di cosa significhi essere un partito – e parlo, ovviamente, per il Pd -, che si lasciano condizionare da quello che circola sul web e dalla manifestazioni di una parte minoritaria dello stesso Pd.
Ora il Pd rischia di scindersi? Credo che stia correndo, più che altro, il rischio di implodere. La maggioranza, infatti, si è espressa in maniera chiara ed esplicita in favore di Franco Marini. Se non dovesse passare, si tratterebbe di una forte delegittimazione dell’intera leadership del partito.
Cosa farete al secondo tentativo? Il candidato del Pdl resta Marini. Ci sono due opzioni: possiamo votarlo alla seconda, alla terza, e alla quarta votazione. Oppure, ritirare la candidatura al secondo e al terzo scrutinio, lasciando scheda bianca, e tornare a votarlo al quarto
Non c’è la possibilità che si cambi candidato?



E’ possibile che la leadership del Pd faccia un passo indietro e offra un altro nome. Ma, lo ribadisco, si tratterebbe di una fortissima delegittimazione. Tanto più Marini era un esponente del Pd, non del Pdl; e se i franchi tiratori lo hanno cecchinato nonostante la sua candidatura fosse così ampiamente condivisa, qualsiasi altro nome subirebbe il medesimo trattamento.



Chi ha votato Sergio Chiamparino? Parte dei renziani, per i quali l’ex sindaco di Torino è diventato una sorta di nume tutelare.

 

(Paolo Nessi)

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