Mentre nell’Aula di Montecitorio è in corso il secondo scrutinio per eleggere il prossimo presidente della Repubblica, all’esterno i militanti del Partito Democratico continuano a protestare. Dopo le vivaci contestazioni viste nella serata di ieri davanti al teatro Capranica di Roma, gli iscritti al Pd sono tornati in piazza per chiedere al centrosinistra di sostenere Stefano Rodotà, il candidato proposto dal Movimento Cinque Stelle, e non Franco Marini. Qualche militante si è anche spinto oltre, scegliendo di dar fuoco con un accendino alla propria tessera del partito, mentre altri si sono limitati a strapparla. La protesta, inoltre, è destinata a crescere: sui vari social network, da Facebook a Twitter, si sta organizzando un sit-in a Montecitorio contro “il patto Pd-Pdl” per le 18 di oggi, appuntamento a cui sono attesi anche i militanti del Pd vicini ai cosiddetti “giovani turchi”. Intanto, dopo la fumata nera per Franco Marini alla prima votazione per la Presidenza della Repubblica (521 i voti invece dei 672 richiesti per raggiungere la maggioranza dei due terzi dei 1.007 grandi elettori), il Pd ha comunicato che alla seconda votazione voterà scheda bianca, come stabilito degli uffici di presidenza dei gruppi parlamentari democratici di Camera e Senato.