Come si sa, il Movimento cinque stelle ha deciso di sostenere con il voto la candidatura di Stefano Rodotà al Quirinale fino all’ultima votazione, rifiutandosi di far convergere i suoi voti su altri candidati. Nelle ultime ore da parte di Vito Crimi è stata anche fatta una proposta decisiva al Pd: se votate Rodotà potremo dire sì al governo. Eppure al momento il Pd continua con la sua linea: prima Franco Marini, poi Romano Prodi. Sul suo blog Beppe Grillo ha appena lasciato un commento al proposito. Per prima cosa riassume in poche righe il prestigioso curriculum dello stesso Rodotà, un curriculum di tutto rispetto contrassegnato da impieghi presso le più prestigiose università del mondo (ad esempio: facoltà di giurisprudenza dell’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne. Collaborato con il Collège de France. Laurea honoris causa dall’Università Michel de Montaigne Bordeaux 3 e molte altre ancora). Perché allora dire di no a questo candidato, chiede Grillo? “Troppo colto? Troppo indipendente? Troppo onesto? Troppo popolare? Troppo presidente di tutti? Troppo pericoloso per i processi di Berlusconi? Troppo intransigente verso scandali come MPS?”. Grillo chiede una risposta a Bersani: Rodotà, dice ancora, proviene anche dalla stessa area politica del Pd, è cioè di sinistra. Se non spiega il perché del suo no, conclude Grillo, vuol dire che ci sono “motivi inconfessabili”.



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