Dopo il fallimento delle due votazioni di ieri e di tutta la linea perseguita  da Pierluigi Bersani con la proposta di candidatura di Franco Marini, stamattina i grandi elettori del Pd si sono trovati per una assemblea. Da decidere cosa fare: Bersani ha esordito proponendo il nome di Romano Prodi, nome al quale gli elettori Pd hanno applaudito convinti. Prodi hanno deciso si voterà dal quarto scrutinio. Unanime il consenso:”Il nome di Prodi unisce il nostro popolo e il nostro campo e riserverà molte sorprese a chi immagina che sia una scelta di spaccatura. Non sarà un nome condiviso nell’elezione, ma se andrà bene e sono convinto che andrà bene”, ha detto Franceschini. Difficile capire se questa manovra servirà a qualcosa: il Pdl non dovrebbe mai votare per l’antico rivale e nemico di Berlusconi, mentre il M5S continua a sostenere Rodotà. E’ anche vero che ci sono voci non confermate da Grillo all’interno del M5S che si dicono pronte a votare per Prodi, ad esempio il capogruppo alla camera Roberta Lombardi. Mario Monti invece ha invitato i suoi a votare per Anna Maria Cancellieri, mentre i renziani vogliono continuare a sostenere Chiamparino ma si dicono pronti anche a votare per Prodi. Intanto la notizia del cambiamento di linea del Pd ha fatto infuriare Berlusconi che parla di trappola pensata in anticipo: qualcuno dice che per scompaginare ancora il Pd adesso il Pdl potrebbe proporre D’Alema in modo da dividere di nuovo il partito di Bersani. Sicuramente il tero voto che comincerà fra poco non porterà un risultato decisivo e a questo punto sarà il quarot scrutinio, quello senza il quorum fisso, a decidere chi sarà il nuovo presidente della Repubblica italiana.



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