Invece di contattare Stefano Rodotà, candidato al Colle dal Movimento Cinque Stelle, il Partito Democratico telefona alla figlia, Maria Laura. E’ proprio lei, infatti, a farlo sapere su Facebook e Twitter: “Fantastico. Pur di non parlare col garante quelli del piddì chiamano me per convincermi a convincerlo non si sa di che”. E’ probabile che il Pd, contattando la figlia, abbia voluto sondare le intenzioni del candidato grillino sulla questione Quirinale. Intenzioni, però, già largamente comunicate dal diretto interessato: “Torno a ringraziare i grandi elettori, in particolare quelli del Movimento 5 Stelle e di Sel, e i moltissimi cittadini che in questi giorni mi hanno espresso una grande e per me inattesa fiducia. Ringrazio il Movimento 5 Stelle – ha dichiarato oggi Stefano Rodotà – che ha confermato l’intenzione di continuare a sostenere la mia candidatura. Per parte mia, non intendo creare ostacoli a scelte del Movimento che vogliano prendere in considerazione altre soluzioni”. La sua candidatura quindi continua a reggere, anche se il giurista ha chiaramente fatto sapere che se il suo nome dovesse rappresentare un ostacolo al Movimento 5 Stelle è pronto a fare immediatamente un passo indietro. Vito Crimi e Roberta Lombardi, capigruppo M5S rispettivamente al Senato e alla Camera, hanno di recente fatto sapere che se il Pd voterà Rodotà per il Colle “si apriranno praterie” per la formazione del prossimo governo.



Leggi anche

SENTENZA CONSULTA/ Autonomia, ecco le “direttive” dei giudici al ParlamentoPRIMA ALLA SCALA 2024/ Se Mattarella (e Meloni) ritirano la fiducia a Milano