Si è concluso lo spoglio del terzo scrutinio per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Come previsto, anche questa operazione ha visto fioccare centinaia di schede bianche e si è conclusa con un nulla di fatto. Questi i risultati definitivi: a ottenere più voti è stato il candidato del Movimento Cinque Stelle, Stefano Rodotà, con 250 preferenze, seguito da Massimo D’Alema a 34, Romano Prodi a 22, Giorgio Napolitano a 10, Anna Maria Cancellieri a 9, Claudio Sabelli Fioretti a 8, Sergio De Caprio a 7, Franco Marini a 6, Antonio Palmieri e Alessandra Mussolini a quota 5. Le schede bianche sono state in totale 465, quelle nulle 50. C’è dunque grande attesa per la quarta votazione, prevista questo pomeriggio, la prima in cui non sarà più necessaria la maggioranza dei due terzi dei votanti, ma semplicemente la maggioranza assoluta. Il nome di Romano Prodi, però, sta dividendo ulteriormente i vari schieramenti. In rivolta il Pdl, i cui vertici hanno già annunciato che ragioneranno nel primo pomeriggio a Palazzo Grazioli insieme a Silvio Berlusconi per capire su quale figura convergere in vista della quarta votazione. “Di certo non lo voteremo”, ha detto Maurizio Gasparri commentando l’ipotesi Prodi. Sulla stessa linea anche Grillo: “Nessuno in M5S si è mai sognato di votare Prodi e non se lo sognerà nemmeno in futuro. Il nostro presidente è Rodotà”, ha annunciato il leader del Movimento Cinque Stelle. Sarebbero invece cominciate le trattative per convincere Scelta civica a votare Prodi. 



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