Per Bersani è troppo. 200 franchi tiratori che fanno saltare il nome di Marini, in gran parte provenienti dal suo partito, hanno rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Lo rivela Goffredo De Marchis, su repubblica, spiegando che il leader del Pd ha deciso, dopo l’ennesima sconfitta, forse più bruciante ancora delle elezioni, di fare un passo indietro. Bersani, avrebbe fatto sapere: «Un minuto dopo l’elezione mi ritiro». La corsa a presidente del Consiglio finisce qui. Bersani, che tuttora è formalmente il premier incaricato, probabilmente si dimetterà. Queste, le sue riflessioni prima che il Pd si ricompattasse sul nome di Prodi candidato al Quirinale. «Pier Luigi Bersani è tramortito per l’esito disastroso del voto su Franco Marini. Stanco, sfiduciato, non vuole farsi vedere così. Per questo è un fantasma nel Transatlantico», racconta De Marchis, rivelando che si sia fatto aiutare dai commessi per arrivare al proprio ufficio attraverso i corridoi laterali. Resta il fatto che il segretario del Pd, benché la sua parabola sia giunta a termine, non è abbandonato da un’amara consapevolezza. Prodi potrebbe non farcela.



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