Secondo un articolo pubblicato oggi sul giornale Il Foglio, dietro all’istituzione delle due commissioni di cosiddetti “saggi” ci sarebbe una idea ben precisa. Nell’articolo viene ricostruita l’atmosfera di disagio dei partiti dopo l’idea del capo dello Stato, le accuse e le polemiche. Da una parte il Pdl che avrebbe paura, scrive l’autore, che con queste commissioni si perda troppo tempo e si rimandino troppo in avanti le elezioni, dall’altra invece il Pd che teme che si stia correndo troppo in avanti. Si teme soprattutto un po’ da parte di tutti che Napolitano stia chiudendo il suo mandato con atti da Repubblica presidenziale e non parlamentare come quella italiana. Lo avrebbe detto Dario Franceschini del Pd dicendo che certe soluzioni andrebbero trovate in parlamento. E quindi ecco quale sarebbe il vero piano di Napolitano: aspettare a breve tempo, qualche giorno al massimo il rapporto delle due commissioni incaricate e quindi affidare il mandato di formare il governo a Matteo Renzi. Cosa che provocherebbe una autentica spaccatura all’interno del Pd. Interessante poi la ricostruzione che si fa nell’articolo: a rivelare che è stato il presidente della Bce Mario Draghi a insistere con Napolitano per dare vita alle commissioni sarebbe stata Emma Bonino. Una telefonata fatta nella notte di venerdì quando Napolitano pensava a dimettersi: “E’ stato Draghi, il presidente della Bce, a dipingere di fronte a Napolitano un quadro catastrofico qualora le sue dimissioni si fossero aggiunte alla mancanza di un governo” si dice nell’articolo.



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