Sul quotidiano La Repubblica di oggi una intervista con il candidato del M5S al Quirinale, Stefano Rodotà. Il giorno dopo la clamorosa debacle del Pd e del suo candidato Romano Prodi, in molti, oltre ai grillini, si chiedono perché il partito di Bersani si ostini ancora a non votare per lui, di fatto uno uomo da sempre legato alla sinistra e anche al Pd in un certo senso. Ieri ancora prima della quarta votazione, aveva detto in modo esplicito che da parte di alcuni del Pd erano giunte dichiarazioni ipocrite: non hanno mai parlato della mia candidatura, aveva detto, anche se mi conoscono e hanno anche il mio numero di telefono. Poi Rodotà spiega che non è vero che la sua candidatura sia di parte, lo hanno detto anche i vertici del M5S: è una candidatura aperta a tutti, non è divisiva come dicono quelli del Pd. Dice di avvertire ipocrisia da parte del Pd: mi conoscono molto bene: se volevano un chiarimento da parte mia, perché nessuno mi ha contattato? Sottolinea quella che lui considera ipocrisia del Pd e sottolinea come nessuno lo abbia contattato: quando faceva loro comodo, dice, mi telefonavano. Paura del Pd di convergere sul M5S? Rodotà spiega: io non sono stato scelto da Grillo, la mia candidatura girava in rete da mesi, non si può dire che sia stata inventata da lui. Invece il silenzio totale da parte del Pd nei suoi confronti continua, conclude. Tra l’altro la figlia di Rodotà ieri scriveva su twitter che quelli del Pd, pur di non parlare con il padre, hanno cercato di contattare lei. Lei ha commentato: mio padre sta con gli operai.