Il Pd, ormai, sembra allo stadio di frantumazione definitiva. Il segretario Bersani si è dimesso, la presidente Rosy Bindi si è dimessa. I franchi tiratori, del resto, hanno dimostrato di essere tanti e talmente agguerriti da sfasciare il partito in opposte fazioni. C’è da sperare che la decisione di Napolitano di accettare un secondo mandato ricompatti i democratici. Ma, in realtà, l’ipotesi sembra da escludersi. Fabrizio Barca, economista a ministro uscente del governo Monti, ha dichiarato esplicitamente la sua ambizione di entrare a far parte della dirigenza del Pd. In realtà, si era trattato di un’opa sul partito. Che, ad oggi, risulta particolarmente facilitata dagli eventi. Non è un caso che Barca stia già parlando da leader del Pd. Lo ha fatto, in particolare, di recente. Affermando la sua contrarietà al Napolitano Bis. Barca, su Twitter, ha fatto sapere che è del tutto incomprensibile il fatto che li Pd preferisca un accordo con il Pdl e con Scelta civica piuttosto che appoggiare compatto Stefano Rodotà o Emma Bonino. In sostanza, la sfida a Renzi è stata lanciata.



Leggi anche

SCENARIO/ Sapelli: Trump (e l'Italia) nella crisi che risparmierà la Cina, ma non l'EuropaLETTURE/ Licia Pinelli e Gemma Calabresi, nella storia gli incontri battono le sentenze