Contestata davanti alla sede del Partito Democratico a Roma, poco prima della direzione nazionale tenutasi oggi, Rosy Bindi reagisce male alle provocazioni di un militante infuriato. La presidente democratica dimissionaria, difesa da due agenti in borghese, replica all’uomo minacciando di dargli un pugno. Una volta presa la parola a riunione già iniziata, invece, la Bindi ha dichiarato di non avere “timore ad affidarci al presidente della Repubblica, ho il timore a non esercitare la nostra funzione”. E poi chiede: “C’è lo spazio per chiedere un governo del presidente con bassa caratura politica dei rappresentanti dei partiti al suo interno?”, sottolineando quanto sia importante che i vertici del Partito Democratico si impegnino in futuro a ricostruire il partito senza distrazioni di governo. “L’ordine del giorno che siamo chiamati a votare non mi dà questa sicurezza”, spiega ancora. Presente alla riunione anche Matteo Renzi, il quale ha però preferito passare da un’entrata secondaria alle spalle del palazzo, evitando così i tanti militanti delusi assiepati da ore davanti alla sede capitolina del partito.