Botta e risposta tra Beppe Grillo e i partigiani. Questa mattina il leader del Movimento cinque stelle aveva scritto un lungo post di accuse intitolato Il 25 aprile è morto. Naturalmente a ucciderlo per Grillo erano stati i partiti, l’elezione di Napolitano e non quella di Rodotà, l’incarico di governo a Enrico Letta e tanti altri ancora. Non ci stanno però i partigiani che oggi festeggiano la loro festa: in particolare quelli della Brigata Stella Rossa famosa per aver combattuto sull’Appennino emiliano. Il più anziano di loro, Riccardo Lolli, infatti risponde così a Grillo: a essere mezzo morto è lui non il 25 aprile. Grande infatti l’amarezza dei partigiani. Nel dettaglio così si è espresso Lolli: ”Queste parole mi hanno fatto molto effetto, se c’è un mezzo morto quello è lui con i suoi che lo seguono. Grillo e i suoi devono capire che l’unica strada da seguire è quella della democrazia”. E’ intervenuto sul caso anche il presidente della regione Emilia-Romagna Vasco Errani. Ha invitato Grillo a venire a Marzabotto per capire che dire certe cose non ha senso. Ha detto una cosa grave e anche sbagliata, ha aggiunto: “dire che il 25 Aprile è morto è una grande sciocchezza che fa male agli italiani, il 25 Aprile è la base della nostra democrazia e dei nostri valori”.



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