Secondo Silvio Berlusconi è a lui che spetterebbe il ruolo di guidare la convenzione per le riforme: lo ha detto stamane parlando durante il programma La telefonata di Maurizio Belpietro. Da tempo il Cavaliere sostiene la necessità di una serie di riforme a livello istituzionale: maggiori poteri al premier soprattutto, se non una repubblica presidenziale. Il paese non è governabile, ha detto oggi, se non si modifica l’architettura dello stato. Oggi il premier, ha spiegato, non può cambiare i ministri “né usare lo strumento del decreto legge come invece fanno gli altri leader europei”. A lui dunque che, dice, conosce a fondo l’argomento, dovrebbe spettare di guidare la bicamerale. Di questo ruolo, ha detto ancora, si è parlato durante le trattative per il governo con Enrico Letta: a guidare la bicamerale sarebbe stata una personalità del Pdl. Non si era dunque fatto il nome di Berlusconi ma lui stesso non vede ostacoli alla sua nomination. Ci sono altri punti che sono stati discussi negli accordi di governo, ha detto ancora, come l’abolizione dell’Imu, “la revisione dei poteri di Equitalia e l’abbassamento della pressione fiscale”.