Durante il dibattito per la fiducia oggi alla Camera, il rappresentante del Movimento 5 Stelle Andrea Colletti è intervenuto con una serie di attacchi a tutto campo. In prima persona verso il presidente del consiglio stesso, Enrico Letta, definito “il nipote di Gianni amnistiato per finanziamento illecito dei partiti”. E ancora: “Presidente Letta, lei è lo stesso che venerava un certo Giulio Andreotti, prescritto per concorso esterno ad associazione mafiosa”. Poi nei confronti di Alfano: visto il ministro  degli Interni scelto, ha detto Colletti, sembra il governo della trattativa Stato-mafia, il governo del bavaglio alla magistratura. Un governo – ha detto – che sembra un salvacondotto per Berlusconi e che odora di “democristianità”. E qui sono partiti gli attacchi a Comunione e Liberazione e alla Compagnia delle Opere: “Questo governo odora di intrecci di comitati di affari quali Comunione e Liberazione e la Compagnia delle Opere”. Immediate le proteste dei rappresentanti di Pd e Pdl: a presidere la seduta era tra l’altro un altro rappresentante del M5S, rimproverato di non aver fatto rispettare il tempo al suo collega. 



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