E’ la partita più importante, quella decisiva. Il prossimo presidente del Consiglio, chiunque sarà scelto, non durerà più di alcuni mesi, nella migliore delle ipotesi, un paio d’anni. Ma il presidente della Repubblica, invece, resterà in carica per sette. Il Pdl, questa volta, pretende un capo dello Stato annoverabile tra i moderati. Per tre elezioni, ormai, il presidente è stato scelto a sinistra e, oltretutto, Bersani e Sel hanno già monopolizzato le principali cariche dello Stato. Il centrosinistra, dal canto suo, fa gli orecchi da mercante, e si dice disposto, al massimo, a trovare, sul Quirinale, le più ampie convergenze possibili. Sta di fatto che il match vero e proprio inizierà giovedì 18 aprile. La presidentessa della Camera, Laura Boldrini, ha indetto per quel giorno la prima seduta per l’elezione dell’inquilino del Colle. Lunedì 15 la Boldrini convocherà il Parlamento in seduta comune. «Su invito del Presidente della Repubblica e sentito il Presidente del Senato, la seduta del Parlamento, integrato dai delegati regionali, potrà avere luogo già a partire da giovedì’18 aprile, confidando che gli adempimenti relativi alla designazione da parte delle Regioni dei propri delegati si svolgano con la massima tempestività», si legge in una nota della presidenza della Camera.