Non fa sconti a nessuno e non scende a compromessi, nemmeno se si tratta di concedere il permesso di un’uscita anticipata a un parlamentare. Il momento era certo importante, si trattava del voto di fiducia al Governo, ma anche privo di eccessivo pathos, l’accordo tra i partiti era stato trovato e certo non ci sia aspettavano esiti a sorpresa. E allora perchè mai dover aspettare la “chiama” quando si ha ricevuto in sorte un nome che non inizia con AAA, cosa che avrebbe sveltito notevelmente le operazioni? “Basta chiedere di passare avanti” avrà pensato il deputato “in fondo con tutti i privilegi che abbiamo cosa saraà mai chiedere si saltare la fila? Lo fanno anche le vecchiette dal medico o al supermercato”. In fin dei conti tra tutti i privilegi questo sarebbe stato quello che più avrebbe avvicinato l’onorevole a un cittadino comune. Cialtrone, ma sempre cittadino. Invece no. Laura Boldrini, durante la chiama per il voto di fiducia al governo, ha negato la richiesta di un deputato di anticipare il suo voto per poter andare a casa prima. La neo presidente della Camera ha risposto senza mezzi termini in questo modo: “Accetto solo motivazioni d’urgenza, può andare via se sta male. Non posso fare deroghe, tutti vogliono andare a casa”.
In tutta risposta, vistosi negare il consenso da Laura Boldrini il deputato le ha risposto stizzito, un po’ contrariato, senza però mancare di rispetto: “Ho chiesto una gentilezza, ma la ringrazio lo stesso”. Dal 16 marzo ricopre il ruolo di presidente della Camera dei deputati, eletta con 327 voti su 618 votanti, in passato dal 1998 al 2012 è stata portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR, Regional Representation Southern Europe). Laura Boldrini, giornalista e politica italiana, è la terza donna dopo Nilde Iotti (1979-1992) e Irene Pivetti (1994-1996) a ricoprire il ruolo di presidente della Camera dei deputati.