Dopo la fiducia del Parlamento, è tempo di incassare quella che, secondo molti, risulterà ancora più decisiva: ovvero, quella della Germania. Enrico Letta ha incontrato Angela Merkel, e le ha garantito che manterremo tutti gli impregni presi facendole presente, al contempo, che di solo rigore si muore. Le parole, ovviamente, erano più sfumate, ma il messaggio era questo. «Sui conti pubblici noi abbiamo fatto la nostra parte. Oggi, il Governo vuole usare tutta la forza politica che il parlamento gli ha dato per lavorare soprattutto in due direzioni», ha spiegato nella conferenza stampa congiunta, indicando come priorità il ripristino della fiducia degli italiani e di chi ha perso il lavoro. Secondo il presidente del Consiglio, l’esecutivo avrà il compito di far comprendere come la crisi di questi anni sia li frutto del fatto che «non c’è stata abbastanza Europa». Promettendo che insisteremo sulla strada del risanamento, ha invocato, da parte dell’Europa, politiche per la crescita. Politiche che dovranno essere portate avanti con la medesima determinazione con la quale sono state scritte le regole comuni. La Merkel, come del resto era prevedibile, ha spiegato che crescita e risanamento rappresentano le due facce della stessa medaglia. Poi, come di consueto, si è detta convinta che il suo Paese collaborerà «con gioia» con il nuovo governo.



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