Ecco Matteo Renzi che scende in campo. Discesa prevista e annunciata, vista la situazione di stallo senza apparenti vie d’uscite determinata proprio dall’impossibilità da parte del suo partito di formare un governo. Il sindaco di Firenze ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della sera dopo che ieri lo si era già sentito scalpitare: ecco allora le sue dichiarazioni che portano a una svolta interna del suo partito. Di fatto, Renzi è pronto a prenderne la leadership anche se ovviamente neon lo dice apertamente, sottolineando come non siano lui o Bersani il problema, ma uscire dalla crisi. Eppure dichiara che Bersani si è fatto umiliare in streaming quando, dice, è andato a elemosinare la fiducia dai Cinque stelle per essere trattato con arroganza dal capogruppo 5 stelle Lombardi. Dichiara inoltre che il Pd deve decidere ad avere Berlusconi come interlocutore, il leader di un partito che ha preso dieci milioni di voti: “Il Pd deve decidere: o Berlusconi è il capo degli impresentabili, e allora chiediamo di andare a votare subito; oppure Berlusconi è un interlocutore perché ha preso dieci milioni di voti”. Dunque: o si va a votare oppure “si fa un patto costituente da cui nasce la Terza Repubblica. Qui invece si punta a prendere tempo e a eleggere un capo dello Stato che ci dia più facilmente l’incarico di fare il nuovo governo”. Dubbi e critiche poi da parte di Renzi anche sul lavoro dei dieci saggi: “Cosa ci possono dire di nuovo Violante e Quagliariello? Non sono certo la soluzione, al più possono essere concausa della crisi. Lo dico con grande rispetto per il presidente Napolitano: dare la colpa a lui per l’impasse è come dare la colpa al vigile se in città c’è traffico”. Infine la promessa esplicita: se si torna a votare chiederà nuove primarie al Pd. E in tal caso non ci sono probabilmente molti dubbi su chi vincerebbe..



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