Alla fine pare che Mario Monti ce l’abbia fatta. Una quadratura del cerchio piuttosto complicata per sbloccare i fondi da destinare ai debiti della pubblica amministrazione. Una conferenza stampa molto breve da parte del premier dimissionario che non si sottrae al piacere di togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di chi lo ha criticato per i numerosi slittamenti del provvedimento, visto che in ogni caso secondo Monti “queste critiche spesso sono arrivate da forze politiche che hanno con comportamenti poco seri nella gestione della finanza pubblica contribuito a creare questa situazione”. Insomma, Monti rivendica il merito per gli aspetti positivi delle riforme strutturali varate dal suo governo e lo fa a più riprese. “La quota di debiti della PA non ceduta alle banche era già 61 miliardi di euro, salito a 74 a fine 2010 e a 80 miliardi a fine 2011”, ha detto Monti, mentre nel merito più tecnico del discorso sono entrati i ministri Grilli e Passera, anche loro presenti alla conferenza stampa. Le tre fasi dell’intervento sono state illustrate da Grilli, ma oramai sembra chiaro il risultato politico illustrato da Monti: “I debiti della pubblica amministrazione sono una situazione inaccettabile e che è stata a lungo accettata. Oggi sblocchiamo 40 miliardi nei prossimi 12 mesi con meccanismi chiari, semplici e veloci, senza oneri o complicazioni inutili”. “Non è – ha fatto notare Monti – una inversione di rotta nella azione politica del Governo, ma un suo sviluppo”.



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