Le forze politiche, ad ormai quasi un mese mezzo dalle elezioni, non sono state in grado di dar vita a un nuovo esecutivo. Il governo di larghe intese sembra, a molti, l’unica via di fuga dall’attuale impasse. Del resto, il centrosinistra, che sulla carta ha vinto le elezioni, non ha i numeri per fare alcunché in solitaria, mentre il Movimento 5 Stelle è fermo sulla linea del no a oltranza a tutto, salvo a un movimento targato 5 Stelle. Non resta che un accordo tra il pd e ilPdl, e in monti, anche nel partito di Bersani, ne stanno prendendo sempre più consapevolezza. Nel timore, probabilmente, di essere fatto fuori dai giochi, Nichi Vendola si è detto del tutto contrario all’ipotesi. «Siamo di fronte a protagonisti nuovi e non ci sono ricette vecchie. Nei tempi nuovi c’è una travolgente domanda di cambiamento e io spero che nessuno intenda proporsi come esorcista», ha dichiarato, replicando alle parole di Napolitano che ieri, per l’ennesima volta, si era detto convinto della necessità di un’alleanza tra i due partiti maggiori. Secondo il leader dei Sel oggi i due schieramenti non sono «sono minimamente paragonabili», e non riconoscerlo frenerebbe il cambiamento.



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