Solo una persona, all’interno dell’M5S, secondo lo statuto depositato l’11 aprile alla Camera, dispone della facoltà di gestire risorse finanziarie provenienti dalla casse dello Stato senza essere obbligato a rendicontarle: Beppe Grillo. Questioni interne al suo partito, se la vedranno tra di loro, si penserà. E invece, la faccenda è piuttosto delicata e controversa. Grillo, infatti, non è un parlamentare. Il quotidiano La Stampa, solleva il caso, rilevando che Grillo gode di potere assoluto su tutte le attività legate alla comunicazione del movimento, e l’utilizzo dei fondi relativi rientrerebbe, di fatto, nelle sue disponibilità. L’onorevole Beppe Fioroni (Pd) ha scritto una lettera alla presidente della Camera e ai questori per far luce sulla vicenda. Gli abbiamo chiesto di spiegarci il significato della sua operazione, e di commentare le sortite del capogruppo grillino al Senato, Vito Crimi, durante la trasmissione In Mezz’ora.



Esattamente, cosa vuole sapere?

Il gruppo parlamentare 5 Stelle ha deciso di affidare la gestione della comunicazione, e la conseguente individuazione delle risorse finanziarie e del personale relativi, a Beppe Grillo. Voglio sapere in che termini questo è stato fatto, e se si è trattato di un’operazione trasparente e legittima.



Perché vuole saperlo?

Se l’M5S è contro i finanziamenti dei partiti e contro l’utilizzo dei soldi pubblici per finanziare i giornali di partito, si pone, anzitutto, un problema di coerenza cui deve rispondere. Se, al contrario, lo stesso Grillo si rende conto di aver bisogno di quei finanziamenti, ciò sarebbe la dimostrazione del fatto che il funzionamento delle istituzioni ha un costo legittimo. Inoltre, mi domando se è possibile che i fondi per le attività istituzionali conferiti al gruppo possano essere affidati alla supervisione di un soggetto esterno al Parlamento. La questione è tutt’altro che banale e attiene alla democrazia stessa e al suo funzionamento. Per esempio, l’operazione dell’M5S potrebbe rappresentare un precedente politico ed altri gruppi parlamentari potrebbero comportarsi in maniera analoga.



Cosa risponde, invece, a Vito Crimi che ha detto che in nome dell’emergenza avete resuscitato Berlusconi?

Tutte le forze presenti in parlamento hanno ricevuto il voto di milioni di italiani che, liberamente e consapevolmente, hanno espresso il proprio consenso. Aggiungo che se la resurrezione dei morti non è nelle mani del Pd, l’ibernazione, invece, è stata resa possibile dall’M5S.

 

Cosa vuol dire?

L’anomalia democratica, oggi, è rappresentata da chi ha congelato otto milioni di voti con la pretesa arrogante di conservarli per i tempi migliori, quando governerà da solo. Il ragionamento del partito di Grillo, in sostanza, è: “siccome il momento è difficile, meglio ibernarsi e risvegliarsi quando avremo la maggioranza assoluta”.

 

Crimi ha anche rivendicato ancora una volta la presidenza del Copasir e della Vigilanza Rai. Gliela darete?

All’interno delle commissioni, Grillo ha già ottenuto tutto quello che poteva ottenere, e molto di più, sottraendo rappresentanza alle altre opposizioni. I grillini hanno occupato tutte le vicepresidenze e le segreterie che potevano occupare e, a differenza di altri, sono ben rappresentati negli organismi del Parlamento. Torno a dire: chi si iberna non può pretendere di scongelarsi per incassare poltrone. 

 

Come giudica il fatto che Crimi abbia definito la manifestazione del Pdl eversiva?

Crimi rappresenta quel partito che voleva organizzare la marcia su Roma per smantellare il Parlamento, contro l’elezione ad amplissima maggioranza democratica del presidente della Repubblica. Il fatto che dia dell’eversivo a qualcuno mi fa pensare che siamo su Scherzi a parte.

 

(Paolo Nessi)