Tra Guglielmo Epifani, Matteo Renzi ed Enrico Letta, anche Sergio Chiamparino si candida alla futura leadership del Partito Democratico. “Se si creeranno le condizioni per dare una mano al centrosinistra, a prescindere dal ruolo, può essere cosa su cui ragionare, ma allo stato attuale non ho obiettivi”, ha detto l’ex sindaco di Torino e presidente della Compagnia di San Paolo. “Da oltre un anno a questa parte – ha poi aggiunto a margine di una conferenza stampa – sto facendo un lavoro e credo dignitosamente bene, quindi non sono alla ricerca di un posto. Per il futuro vedremo. Di sicuro per me è difficile separarmi dalla passione per la politica, che non è però soltanto quella riconducibile ai partiti”. Sono in molti adesso a chiedersi se davvero Epifani, dopo essere stato eletto sabato scorso alla guida dei democratici, accetterà di farsi da parte all’indomani del congresso autunnale del partito. Proprio nella giornata di oggi è stato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, a esprimere qualche perplessità riguardo il “traghettatore” del Pd: “Niente da dire sulla persona Epifani, rispettabilissima. Ma la scelta non mi convince”, ha detto Burlando, “perché continua a rispondere a logiche da ‘caminetto romano’. Il punto qui è di costruire un partito come si faceva una vola: attenzione ai territori, selezione di giovani segretari territoriali. L’attuale gruppo dirigente del Pd è come se avesse perso smalto e rapporto con la società”. Il governatore ha comunque chiarito che “questo non è il momento delle polemiche: è un momento difficile per il partito, è bene abbassare i toni e stare insieme, per cercare la via migliore”.



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