La questione rischiava di lacerare il Movimento, e di concludersi secondo il più nefasto degli esiti: la scissione. O, nella migliore delle ipotesi, le espulsioni. Sarà stato per paura o per fedeltà, ma sta di fatto che la vicenda della diaria è rientrata senza colpo ferire. Da settimane, all’interno del Movimento 5 Stelle, infuriava il dibattito circa l’esistenza o meno dell’obbligo di restituire la parte di diaria non rendicontata. Beppe Grillo, era stato chiaro: chi non si allinea, è fuori. La medesima posizione era stata assunta da Vito Crimi, capogruppo al Senato del Movimento. In molti, tuttavia, si erano oposti, facendo presente che lo statuto depositato in Parlamento non dice alcuna parola chiara sull’ipotesi. Alcuni parlamentari si erano spinti addirittura al punto di far presente al comico genovese che la sua parola vale esattamente come quella di tutti gli altri. Alla fine, ieri sera, si è votato. I soldi non spesi saranno restituiti: «L’assemblea dei parlamentari del Movimento 5 Stelle ha riconfermato la linea della restituzione delle somme eccedenti la rendicontazione della diaria e altre voci di spesa. Il concetto è chiaro: ciò che non si rendiconta e non si è speso si restituisce», si legge sulla pagina di Facebook di Vito Crimi. Alla fine dell’assemblea che si è espressa in proposito, è stato chiesto, a chi non fosse d’accordo, di alzare la mano. Semplicemente, nessuno lo ha fatto.



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