In queste ore, avvolto da un’aura misteriosa, come tutte le “verità” della controinformazione, sta facendosi strada nel web un sondaggio realizzato da un (fantomatico) istituto di rilevazioni scientifiche tedesco, il Rhode Kellermann Wawrowski (RKW) in cui risulta che il Movimento 5 Stelle è al 31,3% dei consensi, guadagnando 6 punti rispetto al 25,5% delle ultime elezioni. Il Pdl starebbe crescendo dal 21,6% al 25,8%, mentre il Pd sarebbe crollato dal 25,4% al 18,6%. Davvero c’è un disegno nascosto per tenere la stampa italiana lontano dai sondaggi shock di autorevoli istituti stranieri? Forse non è proprio così. E soprattutto, prendendo i dati per buoni, si aprono davvero scenari rivoluzionari? Chi se lo aspetta resterà deluso.
Per Roberto Weber di SWG, il dato sul Pdl diffuso da RKW “è abbastanza corrispondente ai dati degli istituti di rilevazioni raccolti in Italia. Ho invece dei forti dubbi sul 31,3% attribuito al Movimento 5 Stelle. Noi vediamo una palese incrinatura nei suoi consensi, anche se non si può dire che sia destinata a durare, o che sia addirittura il segnale di un indebolimento strutturale del partito di Grillo”.
Come precisa sempre Weber, “a SWG risulta che il Movimento 5 Stelle sia tra il 21 e il 22%, il Pd al 24% e il Pdl al 27%. Una differenza di 10 punti tra il sondaggio SWG e questi dati si spiegano con il fatto che di tanto in tanto qualcuno vede delle cose che gli altri non vedono (magari grazie all’utilizzo di tecniche molto sofisticate), o magari semplicemente crede di vedere delle cose che non sono”. E aggiunge il sondaggista, a proposito delle differenze nelle rilevazioni sul M5S: “Di solito le differenze tra i vari istituti sono molto più contenute. Alle ultime elezioni ci sono state differenze anche di 5 o 6 punti. Per SWG Grillo era al 18%, per altri si fermava al 13%. Si tratta di una forbice che ci può stare, anche se man mano che ci si avvicina al voto le differenze si riducono e diventano di 2-3 punti”.
Per SWG insomma il Pd è al 24%, e non al 18% come per l’istituto tedesco. E osserva sempre Weber: “L’unico punto di contatto è sui consensi del Pdl, che per SWG è al 27% e per RKW è al 25,8%”. Attenzione però, aggiunge Weber: “Nessuno vince le elezioni perché i sondaggi lo danno vincente”. Insomma, anche a voler dare il beneficio della buona fede a “istituti tedeschi” spuntati dal nulla sul web, non ci troviamo davanti a rivoluzioni.
Arnaldo Ferrari Nasi, fondatore di FNA Ricerche, mette invece esplicitamente in guardia dalle possibili bufale in cui possono incappare i mezzi d’informazione: “Noi che facciamo il mestiere di sondaggisti, ogni volta che pubblichiamo un dato a stampa, proprio per evitare qualsiasi tipo di dubbio dobbiamo depositare la documentazione approfondita su un sito gestito dalla presidenza del Consiglio, sondaggipoliticoelettorali.it. A questo sito accedono persone registrate e qualificate. Se un sondaggio è pubblicato sulla stampa, per essere preso sul serio deve essere inserito in questo portale”.
Come osserva sempre Ferrari Nasi, “nel caso delle rilevazioni di RKW ciò però non avviene, e quindi non si può darvi alcun valore ufficiale. Nel momento in cui non è ufficialmente depositato nel luogo preposto secondo la normativa italiana affinché possa fornire tutti i parametri di serietà e di controllo, si tratta di un sondaggio che non esiste. Sono tanti del resto i siti che pubblicano delle bufale, con intenzioni di voto basate soltanto su 300 interviste. Il legislatore ha quindi voluto predisporre questo strumento e questa norma proprio per evitare dei problemi”.
Per l’esperto di FNA Ricerche, inoltre, “se andiamo a vedere che cos’è questo fantomatico istituto, Rhode Kellermann Wawrowski, si scopre che corrisponde esclusivamente a uno studio di architettura di Dusseldorf. Ritengo quindi che quella sul sondaggio che darebbe Grillo al 31,3% sia una non notizia, o comunque una notizia falsa”. E conclude Ferrari Nasi: “Lo stesso sondaggista Crespi, che tre anni fa dava Fini al 12%, mentre io e Alessandra Ghisleri lo davamo al 2-3%, pur destando alcune perplessità di metodo depositava però regolarmente tutta la documentazione sul sito sondaggipoliticoelettorali.it”.
(Pietro Vernizzi)