Il Pd, per bocca del capogruppo al Senato Luigi Zanda, ha deciso di svegliare il can che dorme. Benchè sappia benissimo che la vita e la durata del governo è in mano a Berlusconi, che ne può facilmente decretare la fine staccando la spina in ogni momento, ha deciso di appellarsi all’ineleggibilità del Cavaliere. Secondo una vecchia legge, bandiera dei grillini, chi è proprietario di concessioni pubbliche non può essere eletto. Contestualmente, intervistato da Avvenire, Zanda si è detto del tutto contrario all’ipotesi del laticlavio a vita. «In sessantasette anni di Repubblica non è mai stato nominato nessun senatore a vita che abbia condotto la propria vita come l’ha condotta Berlusconi. Non credo che debba aggiungere altro», ha dichiarato. L’ipotesi, ovviamente, eccita gli animi del Movimento 5 Stelle che, per bocca del capogruppo al Senato, Vito Crimi, fa sapere di essere disposto a votare in qualunque momento l’ineleggibilità di Berlusconi e che farà di tutto per contrastarne l’eventuale nomina a senatore a vita che, per lui, rappresenterebbe un affronto al Paese e al rispetto delle leggi. «Nella prima riunione della Giunta per le elezioni, convocata per martedì si metta immediatamente all’ordine del giorno l’ineleggibilità di Berlusconi. Il Movimento 5 Stelle è pronto a fare la sua parte e votare a favore del rispetto delle leggi e dichiarare Berlusconi ineleggibile», ha dichiarato il senatore.