Bersani fu artefice consapevole della disfatta del Pd. Fabrizio D’Esposito, su Il Fatto quotidiano, riporta un retroscena volto a dimostrare come furono le ambizioni dell’ex segretario a far arenare il partito. Che, se fosse stato per D’Alema, si sarebbe salvato. L’ex presidente del Consiglio, a quanto riporta il cronista, nei giorni drammatici precedenti all’elezione del presidente della Repubblica in cui vennero bruciati come nulla fosse due padri nobili del Pd, Franco Marini e Romano Prodi, suggerì a Bersani un’intelligente via d’uscita. Invece che rincorrere spasmodicamente i grillini, pregandoli di sostenere un fantomatico governo di minoranza, avrebbe dovuto spiazzarli, proponendo Rodotà come premier. Certo, Bersani sarebbe stato costretto a fare un passo indietro. Ma i grillini si sarebbero trovati alle strette. Bersani avrebbe risposto che no, lui voleva andare fino in fondo. Alla fine, è andato a fondo. A poche ore dalla pubblicazione del pezzo, in ogni caso, Daniela Reggiani, portavoce di Massimo D’Alema ha negato che le cose siano andare così. Spiegando come, in particolare, i virgolettati riportati da Il Fatto siano falsi. D’Alema, spiega la Reggiani, non ha mai parlato con li quotidiano.



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