Il segretario del Pd, parlando a un comizio ad Avellino nel corso della campagna elettorale per le amministrative, è tornato sui temi della polemica per la mancata partecipazione del suo partito alla manifestazione di ieri della Fiom. Una mancata partecipazione che per qualcuno ha significato la rottura tra il sindacato da sempre di sinistra e il partito che maggiormente lo dovrebbe rappresentare. Epifani, poi, è pure stato segretario della Cgil. Ho passato una vita in piazza, ha detto, ma non siamo in una caserma. Quando hai responsabilità di governo, ha detto, il punto non è tanto stare in piazza quanto risolvere i problemi che le piazze pongono. Stare in piazza e non risolvere mai i problemi non funziona. Dunque, come aveva già detto ieri in una intervista per Repubblica, non partecipare a quella manifestazione non è stata paura, come ha detto qualche sindacalista, ma il segno di una responsabilità data dalla funzione che ha assunto (quella di segretario del partito che guida il governo, era sottinteso). Il Pd, ha detto poi, ha sempre rappresentato tutto il mondo del lavoro e non solo una parte di esso. Epifani ha anche parlato di Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento di oggi: ha detto che deve smetterla di mettere mine e fare attentati “pensando di mettere il governo in fibrillazione con la questione giudiziaria”. E quindi una battuta anche per Grillo il quale nelle ultime ore ha invitato i gli iscritti al Pd a stracciare le loro tessere: un modo curioso di concepire la democrazia, ha detto al proposito. ”Sappiamo per certo che ogni qualvolta si contrappone la piazza al Parlamento lì comincia la notte della democrazia. Guai a contrapporre una forma di democrazia all’altra”.



Leggi anche

CGIL PRONTA ALLO SCIOPERO GENERALE/ Landini e la "sindrome della marmotta"SCUOLA/ Le due burocrazie che non amano il merito (e nemmeno gli studenti)