“Chi sa qualcosa sui parlamentari pagati farebbe bene a denunciare questi comportamenti gravissimi”. A dirlo è il presidente del Senato Piero Grasso, intervenuto dopo il polverone sollevato dalle rivelazioni fatte da un assistente parlamentare di Palazzo Madama che, al programma “Le Iene”, ha dichiarato che numerosi senatori e onorevoli sarebbero “a libro paga di alcune multinazionali, le cosiddette lobbies”. “Ci sono le multinazionali – ha raccontato la fonte rimasta anonima – che ogni mese per mezzo di un loro rappresentante fanno il giro dei palazzi, sia al Senato che Camera: incontrano noi assistenti e ci consegnano dei soldi da dare ai rispettivi senatori e onorevoli”. L’ex procuratore antimafia sceglie quindi di intervenire in prima persona: “Io mi adopererò per fornire agli inquirenti nel più breve tempo tutte le informazioni che riterranno utili alle indagini”, ha detto Grasso, sottolineando che “per quanto mi riguarda ho dimostrato di considerare la lotta alla corruzione un’assoluta emergenza depositando, il mio primo giorno da senatore, un ddl con Disposizioni in materia di corruzione, voto scambio, falso in bilancio e riciclaggio , che martedì sarà preso in esame dalla Commissione Giustizia del Senato”. “Purtroppo – prosegue una nota di Palazzo Madama – la natura di denuncia, anonima nella fonte e nei destinatari, rende difficile procedere all’accertamento della verità. Spero quindi che gli autori del servizio e il cittadino informato di fatti così gravi provvedano senza indugio a fare una regolare denuncia alla Procura, in modo da poter accertare natura e gravità dei fatti contestati”.