La vera novità della tornata di elezioni comunali prevista nei giorni di domenica 26 e lunedì 27 maggio 2013 riguarda la cosidetta doppia preferenza di genere, che consente all’elettore di esprimere due preferenze (anziché una, come previsto dalla normativa previgente) purché riguardanti candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Come riporta ad esempio il sito della Camera, l’innovazione è stata introdotta grazie alla legge 23 novembre 2012, n. 215, volta a promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nelle amministrazioni locali, che ha modificato la normativa per l’elezione dei consigli comunali. In particolare, nei comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, la legge, riprendendo un modello già sperimentato dalla legge elettorale regionale della Campania, prevede una duplice misura: innanzitutto la cosiddetta quota di lista, secondo cui nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore a due terzi; peraltro, solo nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti il mancato rispetto della quota può determinare la decadenza della lista. A seguire ecco invece l’introduzione della doppia preferenza di genere di cui abbiamo parlato in precedenza. Per tutti i comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti è comunque previsto che nelle liste dei candidati sia assicurata la rappresentanza di entrambi i sessi.



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