In conseguenza del divieto di cumulo del trattamento economico per i parlamentari che assumono incarichi di governo, è stato calcolato che il presidente del Consiglio Enrico Letta rinuncia ogni anno a circa 100 mila euro lordi all’anno (99.931 con gli oneri riflessi, 75.306 euro netti). A rivelarlo è la relazione tecnica al decreto legge su Imu e Cig, secondo cui vi è anche un risparmio di 50.204 euro per ogni singolo ministro della squadra di governo e di 41.719 euro per i venti sottosegretari. Queste cifre assicurano quindi un risparmio complessivo annuo di 2,073 milioni di euro lordi, pari a 1,209 milioni di euro netti nei sette mesi del 2013. Intanto il premier è tornato a parlare oggi nel corso dell’assemblea annuale di Confindustria: “Per troppi anni si è trascurata l’industria manifatturiera, in Italia e in Europa, pensando di poterne fare a meno. I risultati sono stati negativi ma ora l’industria è tornata in cima alle priorità del governo e dell’Europa”. “Forse è finito il girone di andata, durato più di un decennio – ha aggiunto Letta – quando si è pensato in Italia e in Europa di poter fare a meno dell’industria, arrivando a risultati non positivi”. “Il nostro impegno sarà totale”, ha assicurato, e si aggiungerà a quello della “sburocratizzazione, della lotta all’evasione e del controllo dei costi dell’energia”.



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