Sul blog di Beppe Grillo oggi un post in cui si fanno paragoni importanti. Le stragi di mafia di Capaci e via D’Amelia vengono infatti paragonate all’assassinio del presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy. In America infatti lo shock per l’avvenimento fu tale che fu normale e ancora lo è chiedersi dove uno si trovava quel giorno del novembre 1963, e tutti sapranno rispondere tanto è rimasto impresso nella memoria collettiva. Invece in Italia nessuno o quasi si ricorda dove era nei giorni delle due stragi citate. Grillo cita anche la famosa agenda rossa di Borsellino scomparsa, anche se recentemente gli esperti hanno detto trattarsi di un parasole dello stesso colore. Il leader del M5S dice che in quei giorni in molti probabilmente erano a rilasciare interviste dichiarazioni contro la mafia. Ma non crede che nessuno oggi se lo ricordi: “La vostra memoria è labile, così labile quando dovreste riferire ai magistrati che da anni indagano sulle trattative tra lo Stato e la mafia. Talvolta di fronte a una prova vi ricordate all’improvviso. Gli italiani onesti, che vedevano nei giudici siciliani la possibilità di voltare pagina, ricordano dove si trovavano, cosa facevano quando Falcone e Borsellino furono mandati a morire”. Grillo si ricorda dove era quando morì falcone: era in macchina e sentì la notizia alla radio, scrive. Quando morì Borsellino invece si trovava in Francia e stava comprando una baguette. Una donna gli disse che avevano ucciso un guiudice in Italia. “In Francia l’uccisione di un giudice è un evento inaudito, vuol dire scatenare contro di sé uno Stato implacabile. Da noi, invece, una parte dello Stato ha coperto, sedato, sopito, nascosto le prove, ma non ricorda più nulla, dove si trovava, cosa faceva, cosa non ha fatto per evitare la mattanza dei suoi uomini migliori” conclude Grillo.