Beppe Grillo torna all’attacco, stavolta di Matteo Renzi soprannominato per l’occasione “Renzie” (come Fonzie, visto che il sindaco di Firenze si è fatto recentemente immortalare nei panni e nella posa del latin lover di “Happy Days”). Il leader del Movimento Cinque Stelle, dal proprio blog, ricorda le parole pronunciate oggi dal primo cittadino fiorentino, secondo cui “è ridicolo” fare una legge per dichiarare Berlusconi ineleggibile, perché “gli avversari si vincono battendoli con le idee, non squalificandoli con regole ad personam”. Grillo però replica dicendo che Renzi “non sa che la legge che decreterebbe l’ineleggibilità di Berlusconi è del 1957 per cui i titolari di una concessione pubblica e i rappresentanti legali di una società che fa affari con lo Stato non possono essere eletti”. Ma in questo Paese, conclude l’ex comico genovese citando Marco Travaglio, “anche le leggi, come i reati, cadono in prescrizione dopo un po’”. Rivolto direttamente a Grillo, invece, Renzi aveva aggiunto oggi: “A lui dico: a me piacerebbe tanto che le idee che lui ha espresso”, come rinnovamento e semplificazione, “si realizzassero. Vedo invece molti 5 Stelle che sono lì, in Parlamento, solo a discutere della loro indennità”. “Loro, come anche gli altri – conclude il sindaco- secondo me dovrebbero dare l’esempio. Loro di più, perché sono la novita”.