A sorpresa, è stato convocato un vertice tra il presidente del Consiglio Enrico Letta, il ministro dell’Interno e vicepremier Angelino Alfano, il ministro dell’Economia Fabrizio Saccmanni. L’incontro si sta tenendo a Palazzo Chigi. La riunione, in sostanza, è volta a chiarire la situazione circa gli effettivi margini di manovra future, in termine di risorse e impegni di bilancio. Entro fine maggio, infatti, l’Italia dovrebbe uscire dalla procedura di infrazione aperta in ambito Ue per lo sforamento del tetto del 3 per cento del rapporto deficit/ pil. Questo ci potrebbe consentire di arrivare, per il 2014, al 2,9 per cento. Se non fossimo usciti dalla procedura, avremmo dovuto rispettare gli impegni precedentemente assunti che ci imponevano di non sforare dal 2,4 per cento. Mezzo punto percentuale in più equivale a circa 8 miliardi di euro. Contestualmente, il premier ha scritto al presidente del consiglio europeo, Herman Van Rompuy, dopo che quest’ultimo ha annunciato che la lotta alla disoccupazione rappresenterà l’obiettivo fondamentale del vertice Ue che si terrà tra gli ultimi di giugno e i primi di luglio. Si dà il caso che aver ottenuto la promessa di promuovere un pacchetto di misure per l’impiego sia un successo rivendicato dallo stesso letta di ritorno dallo scorso vertice Ue, la sua prima volta a Bruxelles nelle vesti di presidente del Consiglio dei ministri. Nella missiva, Letta ha fatto presente che quanto fatto finora non è ancora sufficiente.



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