E’ una delle figure la cui nomina a viceministro rappresenta maggiormente una sorta di risarcimento per esser rimasto, finora, a bocca a asciutta: Stefano Fassina, classe ’66, attuale responsabile del settore economia e lavoro del Pd, è stato incaricato di fare da vice a Fabrizio Saccomanni, ministro dell’Economia; è probabile che gli saranno affidate le deleghe sul fisco. Appartenente all’ala più di sinistra del Pd, è tra coloro che hanno votato la fiducia al governo Letta pur non lesinando critiche alla decisione di far nascere un esecutivo di larghe intese con Berlusconi. Da sempre vicino al mondo dei sindacati e, in particolare, della Cgil, è stato per parecchio tempo anche in predicato di diventare ministro dell’Economia. Se solo Bersani fosse riuscito a mettere insieme un governo. Nominato dirigente del dipartimento Affari economici della presidenza del Consiglio dei ministri, dal 2000 al 2005 ha ricoperto il prestigioso incarico di economista al Fondo monetario internazionale. Dal 2006 al 2008, invece, ha ricoperto l’incarico di consigliere economico dell’allora viceministro dell’Economia Vincenzo Visco. Editorialista dell’Unità, è entrato per la prima volta in Parlamento, tra le fila del Pd, in occasione delle ultime elezioni.



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