Neanche di fronte alla morte hanno avuto pietà. Quella pietà che si esterna, semplicemente, con un minimo di civiltà a buone senso. Nessuno, ovviamente, pretende che chi abbia dipinto Andreotti come un diavolo in vita, lo celebri con un santo da morto. Ma, per lo meno, le polemiche e le critiche dovrebbero sospendersi per qualche istante. Giusto il tempo che certifica il rispetto della nostra civiltà per i defunti. Invece, a poche ore dalla notizia della dipartita del sette volte presidente del Consiglio, la deputata grillina Giulia Sarti ha tweettato poche caustiche parole: «E’ morto Andreotti, il condannato prescritto per mafia». E’ andata ancora peggio in Aula. Al Senato, l’intero gruppo parlamentare grillino non ha voluto adeguarsi al resto dei colleghi e rispettare un minuto di silenzio per commemorare Andreotti che, a Palazzo Madama, era pur sempre un loro collega, essendo senatore a vita. Valeria Fedeli, la presidentessa di turno, era stata costretta, in precedenza, a sospendere la seduta in seguito alle rumorose proteste dei grillini dovute ad una polemica sul numero legale. Una volta ripresa la seduta, e chiesto i 60 secondi di silenzio, i grillini hanno continuato come nulla fosse a protestare animatamente e a fare schiamazzi. Per il momento, i capigruppo 5 Stelle di Camera e Senato, Roberta Lombardi e Vito Crimi, non hanno rilasciato alcuna dichiarazione in merito.



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