Concluse le operazioni di voto per le presidenze delle Commissioni parlamentari dopo l’intesa raggiunta tra Pd, Pdl e Scelta Civica, Beppe Grillo torna all’attacco con quello che definisce “alfabeto della vergogna”. L’esordio del nuovo post pubblicato sul suo blog non lascia spazio a fraintendimenti: “I nomi dei presidenti delle Commissioni parlamentari, spartite tra pdl e pdmenoelle”, scrive il leader M5S, “sono un potente vaff… alla Nazione. La lista della vergogna comprende trombati, inquisiti, mariti, vecchie scarpe dell’inciucio, riscossori di premi partita, trombettieri del falso, senatrici da supermarket con la scorta. Un tocco di P2 più un tocco di D’Alema”. Insomma, prosegue Grillo, “persone nominate per aver fottuto Prodi alle elezioni presidenziali o per il loro instancabile leccare il culo da sempre a Berlusconi. C’è dentro di tutto, un minestrone di falliti, riciclati, bocciati alle politiche, di eterni ritornanti”. Questa lista, conclude Grillo prima di elencare i nomi della “vergogna”, è una “provocazione verso i cittadini per scelta delle persone e per la loro generale incompetenza. Se ci fosse una Commissione per i Cessi di Montecitorio occuperebbero anche quella, metà chiappa pdl, metà chiappa pdmenoelle e lascerebbero il cesso da pulire alla finta opposizione di Sel”. Ecco quindi l’Alfabeto della Vergogna:



Camera

B come Boccia (Bilancio)

B come Bordo (Politiche UE)

C come Capezzone (Finanze)

C come Cicchitto (Esteri)

D come Damiano (Lavoro)

E come Epifani (Attività produttive)

F come Ferranti (pd) (Giustizia)

G come Galan (Cultura)

M come Meta (Trasporti)

R come Realacci (Ambiente)

S come Sani (pd) (Agricoltura)

S come Sisto (Affari Costituzionali)



V come Vargiu (Affari Sociali)

V come Vito (Difesa)

Senato

A come Azzolini (Bilancio)

C come Casini (Esteri)

D come De Biasi (Sanità)

F come Finocchiaro (Affari costituzionali)

F come Formigoni (Agricoltura)

L come Latorre (Difesa)

M come Marcucci (Cultura)

M come Marinello (Ambiente)

M come Marino (Finanze)

M come Matteoli (Telecomunicazioni)

M come Mucchetti (Industria)

P come Palma (Giustizia)

S come Sacconi (Lavoro)

Leggi anche

COSTITUENTE M5S/ Dal Vaffa Day al “progressista” Conte, 17 anni e un vincitore: l’astensione