Ennesima tegola giudiziaria per Silvio Berlusconi, condannato ieri dalla Corte di appello di Milano a quattro anni di reclusione e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale nell’ambito del cosiddetto processo Mediaset. Il Cavaliere rischia infatti il processo anche a Napoli, dove i pm Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli hanno chiesto il rinvio a giudizio nei suoi confronti per i presunti tre milioni di euro versati tra il 2006 e il 2008 all’ex senatore Sergio De Gregorio allo scopo di convincerlo a passare dall’Italia dei Valori al centrodestra e ostacolare in questo modo il governo di centrosinistra, presieduto all’epoca da Romano Prodi. Il reato ipotizzato è dunque quello di corruzione a carico di Berlusconi, De Gregorio e dell’ex direttore dell’Avanti Walter Lavitola, già in carcere da tredici mesi dopo aver patteggiato la pena per la vicenda dei fondi dell’editoria al quotidiano che dirigeva. Le indagini relative alla compravendita di senatori sono state condotte dal nucleo di polizia tributaria del comandante Nicola Altiero, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai pm Alessandro Milita, Vincenzo Piscitelli, Fabrizio Vanorio e Henry John Woodcock. Ora sarà il gip del Tribunale di Napoli a dover fissare la data d’inizio dell’udienza preliminare.