Che nell’M5S abbia avuto luogo un nuovo corso? Di certo, è strano che sul blog di Beppe Grillo si sia stato dato spazio ad un posto di Diego Cugia che, tra un ragionamento filosofico e l’altro critica, seppure non in maniera particolarmente aspra, il comico genovese. Tutto parte dalla considerazione del fatto che noi italiani siamo tetranti, «abbiamo il colpo di scena incorporato, per noi tutto è possibile ma non è vero nulla, e le solenni decisioni assunte a pranzo svaniscono dopocena in un gorgoglio di risate e bollicine di lambrusco». A Cugia fa quasi tenerezza che Grillo, il più teatrante di tutti, abbia così preso gli italiani sul serio. «Grillo era il nostro perfetto Napoleone. Ci faceva ridere, ci faceva amaramente pensare a come siamo ridotti, e ci faceva sentire imperatori». Tuttavia, schiamazzare, a un certo punto – fa presente – stanca, e gli italiani volevano Grillo al governo. Una cosa del tutto impossibile, dato che non si sarebbe mai potuto alleare con il Pd. Non sarebbe stato possibile in nessun Paese del mondo. Tranne che in Italia. «Non lo dico io ma lo schifo in persona, e cioè il Pd alleato con Berlusconi». Amaramente, quindi, chi scrive si chiede se il leader 5 Stelle avrebbe mai potuto risparmiare ai chi crede in lui questa farsa. E la risposta è sì. «Sporcandoci di meno, (e non facendoci nuotare nel fango con i maiali), perché la politica senza compromessi non è stata ancora inventata e in Italia nessuno ha tempo di pazientare fino al giorno in cui il M5S avrà “il cento per cento dei consensi”». Su quest’ultima frase, poi, Cugia è particolarmente caustico. Secondo lui, sarebbe dovuta apparire per quello che è: una semplice battuta a cui nessuno avrebbe dovuto credere. E’ andata a finire che persino Grillo ci ha creduto, «l’imperatore dei teatranti in persona, come un adolescente qualsiasi. E questo è imperdonabile. Perché noi amiamo Belzebù e i mezzi angeli ce li facciamo arrosto con patate. E anche ieri abbiamo magnato».