La decisione della senatrice Adele Gambaro, rea di aver messo in stato d’accusa nientemeno che il sommo leader Beppe Grillo, è destinata a rinfocolare la tensione nell’M5S. Ha deciso, infatti, di non lasciare il movimento, né di passare al gruppo misto. Se così avesse fatto, sarebbe stato semplice additarla come traditrice. Ma ora? Lei dice che finché non opteranno ufficialmente per la sua espulsione, continuerà a far parte del 5 Stelle. «Non ho detto nulla di male e c’e’ stata questa reazione spropositata. Il problema è lui non sono io», ha aggiunto, riferendosi a Beppe Grillo. D’altro canto, i senatori del movimento non sembrano intenzionati a procedere con un’espulsione a tutti gli effetti. E la Gambaro, in effetti, ha fatto presente che i rapporti con i suoi colleghi a Palazzo Madama sono buoni. All’ex capogruppo al Senato, Vito Crimi, che aveva chiesto a chi non è in linea con le idee del Movimento di fare un passo indietro, ha replicato: «Questo è un po’ diverso, io mi trovo in sintonia con le idee del Movimento. Il problema è Grillo». Il neo capogruppo al Senato del M5S, Nicola Morra, sull’ipotesi di espulsione si è limitato a spiegare che, prima, è intenzione del movimento «acquisire elementi per per conoscere bene e valutare con attenzione».



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