Alessandro Di Battista, onorevole 5 Stelle, è intervenuto in Aula sulla vicenda del nostro soldato ucciso in Afghanistan, Giuseppe La Rosa. Sottolineando il fatto che non si era preparato alcun intervento, e che avrebbe parlato a braccio, ha esordito manifestando il massimo rispetto per la vittima, confessando di non aver la più pallida idea di cosa significhi, per una madre, perdere un figlio, e di quanto tale sofferenza possa essere grave. Ma va detto che quella in Afghanistan, ha continuato, è una guerra vera e propria, tra l’altro una delle più lunghe del ‘900. E «la guerra ci fa schifo». Il fatto che il ministro, poi, abbia promesso che la prossima missione sarà «no kombat», significa che adesso lo è, ha fatto presente, chiedendo, di conseguenza, un minimo di onesta intellettuale. Si tratta, oltretutto, di una guerra che è stata persa. E’ stata persa, «perché la guerra fa schifo, perché non crediamo che sia l’unico mezzo di risoluzione dei conflitti in zone dove ci sono, non terroristi, ma criminali che, comunque, non ci hanno mai attaccato». Ribadendo che stava parlando con il cuore, affermando di rivolgersi a tutti i colleghi, è stato interrotto dal presidente di turno: «però lei si deve rivolgere alla presidenza». Riprendendo il discorso, si è detto convinto del fatto che nel Parlamento ci sia «bella gente» con cui è possibile «cambiare una visione stantia che sa di morte: mettiamoci insieme, almeno su questo».



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