Antonio Ingroia lascia la magistratura e sceglie di dedicarsi interamente alla politica. A una settimana dall’assemblea nazionale che inaugurerà ufficialmente il suo nuovo movimento, Azione Civile, l’ex pm di Palermo, intervistato da La Repubblica, ha annunciato l’intenzione di abbandonare la toga. L’ex candidato premier non ha mai accettato la decisione del Csm di reintegrarlo in magistratura assegnandogli la sede di Aosta, quindi si è giunti al definitivo addio: “È stata la decisione più sofferta dei miei 54 anni”, ha detto Ingroia. “Per mesi mi sono sentito un uomo e un magistrato solo, ma non ho mai smesso di difendere la Costituzione e di cercare la verità su chi, e soprattutto perché, ha ucciso il mio maestro Paolo Borsellino”. Ora, però, si apre una nuova strada, cioè quella di “portare in politica la grande passione per la giustizia, la verità e la Carta, visto che stiamo attraversando una vera e propria emergenza costituzionale”. L’ex magistrato spiega quindi di aver deciso “a malincuore” di abbandonare la toga: “Non ci sono più le condizioni perché la tenga ancora indosso e ci sono invece delle gravi ragioni per le quali è venuto il momento di dedicarsi a tempo pieno all’attività politica. Lo dico perché in queste ore si comincia a giocare una partita decisiva per il futuro della democrazia nel nostro Paese e dello Stato di diritto come delineato dai padri costituenti. Mi sono sempre dichiarato partigiano della Costituzione, l’ho difesa strenuamente da magistrato, ma mi sembra chiaro che stiamo andando verso la soluzione finale perché si sta per mettere mano ai suoi capisaldi. Quindi non basta più un magistrato ‘partigiano della Costituzione’, ma occorrono tanti cittadini organizzati in un movimento politico per difendere con la loro azione la nostra magnifica Carta”.