In vista della manifestazione che si terrà martedì prossimo dei parlamentari cinque stelle a sostegno del loro leader Beppe Grillo, si moltiplicano le polemiche. Un nutrito gruppo di loro infatti è pronto a lasciare il movimento e a costituirsi in gruppo autonomo. Questo dissidio interno fa seguito alle ben note dichiarazioni della senatrice grillins Adele Gambaro che, criticando Grillo, ha dato il via alla guerra interna. In una intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero, il nuovo capogruppo alla Camera del M5S Riccardo Nuti ha specificato che non è intenzione di nessuno espellere qualcuno, ma allo stesso tempo il movimento non costringe nessuno a restare. Nuti spiega che si terrà una votazione sulla Rete in base alla quale si deciderà il futuro della senatrice. Il problema, spiega, è che chi aderisce al M5S deve conoscere bene i suoi principi e rispettarne il codice di comportamento. Nuti è intervenuto anche su un altro scottante problema, quello della presunta compravendita dei parlamentari, secondo alcuni infatti i parlamentari grillini scissionisti sarebbero pagati da altre forze politiche per lasciare il M5S. E proprio su questo è intervenuta l’europarlamentare dell’Idv Sonia Alfano, un tempo schierata con Grillo, che chiede che Nuti faccia chiarezza sulla presunta compravendita. Io sono serena, così come i parlamentari dei Cinque Stelle che continuo a sentire. Noto invece che qualcuno lo è meno. Ho sentito le cose che ha detto Nuti. Parlare di compravendita è gravissimo” ha detto. Accusa poi Nuti di aver rotto l’amicizia personale che i due avevano una volta che lei ha lasciato il M5S. Continuando su questo tema, in una intervista a La Stampa è intervenuta anche l’onorevole Paola Pinna del M5S, dichiarando di non essere d’accordo con l’eventuale espulsione di Adele Gambaro. Anche lei ha detto di non trovare positivi certi post del suo leader Beppe Grillo: Non mi piacciono le evocazioni di immagini di morte, decomposizione, vuoto: incutono un senso di frustrazione e sconfitta. Stimolano più l’aggressività che la partecipazione. Siamo sicuri che sia questa la strada del cambiamento?”. 



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