La commissione Giustizia della Camera ha messo a punto una bozza di testo unificato, che dovrebbe essere sottoposto all’Aula lunedì, per conferire al governo la delega su una legge in materia di giustizia. Il governo, ricevuta la delega, dovrà emanare un decreto legislativo, ovvero un provvedimento avente valore di legge. In esso dovrà essere contenuta una norma che preveda, per i delitti puniti con la reclusione fino a sei anni, la possibilità di ammettere il condannato agli arresti domiciliari. Il tutto, tenendo conto dei criteri indicati dall’articolo 133 del codice penale relativi alla valutazione dela gravità del reato. Inoltre, il dlgs dovrà prevedere «per le contravvenzioni punite con la pena dell’arresto, sola o congiunta alla pena pecuniaria, che la pena detentiva principale sia anche l’arresto presso il domicilio, in misura non inferiore a cinque giorni e non superiore a tre anni». Non dovrà essere possibile all’imputato godere della pena detentiva alternativa se si riscontreranno alcune caratteristiche quali la professionalità nel reato la tendenza a delinquere o un comportamento tale da far ritenere alla persona offesa di essere nuovamente danneggiata.