Dire, fare, baciare, lettera e testamento. Beppe Grillo utilizza il celebre gioco adolescenziale per ricostruire le cinque fasi a cui andremo incontro con il governo Letta. Nel primo mese, scrive sul proprio blog il leader del Movimento 5 Stelle, c’è stata la fase del Dire, “del salvataggio del Paese, del senso di responsabilità, delle priorità irrinunciabili del lavoro, dell’occupazione, dei conti pubblici”. E’ arrivata quindi la fase del Fare, “quella delle frasi che lasciano il segno e che rendono giustizia a un governo operoso”, come “il tema lavoro è in rampa di lancio” e “occorre solo concretezza”. “Per il Nipote”, scrive ancora Grillo, “dopo due mesi del governo del Dolce Far Nulla ci siamo già meritati una riconquistata reputazione. Capitan Findus assomiglia a un annunciatrice televisiva, solo che dopo l’annuncio non c’è il programma, ma l’intervallo”. A furia di Dire e Fare, Letta sta arrivando alla fase del Baciare: “Una prova che supererà senza sforzo – aggiunge l’ex comico genovese – si tratta solo di baciare il culo di Berlusconi per sopravvivere il più a lungo possibile, un bacio che per un pidimenoellino è consuetudine decennale”. La fase della Lettera arriverà in autunno o al più tardi a primavera, “la scriveranno sulla schiena di Letta e Alfano milioni di italiani, i cassintegrati senza più cassa integrazione, i precari, i licenziati, gli sfrattati. Una lettera di licenziamento in tronco”. A Letta, “il più insignificante presidente del Consiglio del dopoguerra, rimarrà solo la fase del Testamento. Ci lascerà un’Italia impoverita e rabbiosa. Dopo aver tirato a campare, il pdmenoelle tirerà le cuoia. Requiescat in pace”, conclude Grillo.