L’aumento dell’Iva? Colpa del governo Berlusconi. A dirlo è il premier Enrico Letta, intervenuto alla trasmissione “In mezz’ora” di Lucia Annunziata. “Non è che io voglia aumentarla o che lo voglia il mio governo. L’aumento dell’Iva è figlio delle decisioni prese nella prima metà del 2011, quando c’è stato un momento di crisi profonda e il governo Berlusconi fece la scelta di eliminare gli assegni famigliari, di accompagnamento. Successivamente il governo Monti per evitare questa eliminazione spostò l’aumento sull’Iva. Ma l’aumento è già deciso, c’è”, ha detto il presidente del Consiglio. “Bisogna trovare altre risorse – ha quindi aggiunto -. Sono fiducioso che troveremo una soluzione ma dico, attenzione, i diktat non servono a nessuno”. Riguardo l’Imu, inoltre, il capo del governo ha annunciato che “è stato fissato per legge che entro il 31 agosto ci sarà la riforma dell’Imu e manterremo l’impegno”. “Sinceramente non credo che sia una settimana decisiva più di altre, in questa c’é il Consiglio Europeo ma ce ne sono state altre precedenti importanti”, spiega ancora Letta, il quale si dice “felice che il lavoro sia il tema sia al centro del dibattito perché in Ue è crollato e in Italia ancora di più. Noi siamo abituati al tema del tasso disoccupazione alto ma non come gli ultimi 5 anni perché per la crisi abbiamo messo tutti i soldi per salvare il lavoro di chi era al lavoro tanti, una cifra pari a 38 miliardi di euro. E poi nello stesso tempo la riforma delle pensioni che ha fatto allungare l’età pensionabile consentendo la non assunzione dei giovani. Due cose che hanno messo i giovani ai margini, oggi il lavoro dei giovani va rimesso al centro”. “Combatteremo”, ha proseguito Letta, “anche per un piano europeo per i giovani”.



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