La rete, come è noto, è impietosa, e non poteva di certo farsi sfuggire l’occasione per farsi beffe del protagonista della notizia del momento, Silvio Berlusconi, condannato in primo grado nell’ambito del processo Ruby a 7 anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per concussione per costrizione e prostituzione minorile. L’ironia, su Facebook, Twitter e sui vari blog si spreca e le vignette abbondano. Si va della paradia del film Sette anni in Tibet (Sette anni Interdett, Sette anni San Vittore), a quella di Napolitano che lo consola dicendogli che, se voleva fare il presidente della Repubblica, ora per lo meno i 7 anni li ha avuti. In un’altra vignetta l’ex presidente del Consiglio fraintende i sette anni di condanna, e si chiede: “Hanno detto tette?”, mentre, in un’altra ancora, il famoso Ponte Milvio, diventa il Ponte Silvio e, al posto dei lucchetti, compaiono una marea di manette. In un fotomontaggio, poi, viene raffigurato Berlusconi assieme a Marcello Dell’Utri, entrambi in galera, con sotto la scritta: Casa nostra. Qualcuno, infine, ha ben pensato di dedicargli una maglietta del Milan. Ovviamente, con il numero 7.



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