Come fa sapere il portavoce del MoVimento 5 Stelle Vincenzo Maurizio Santangelo, al Senato è in atto la seduta in aula per la Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, recante disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione per attuare i cosiddetti “emendamenti anti-casta”. Peccato solo che, durante la votazione, Santangelo abbia pizzicato l’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni a votare due volte. “Clamorosa denuncia in aula del Movimento 5 Stelle. Hanno beccato Roberto Formigoni a fare il ‘pianista’”, scrive subito dal suo blog Beppe Grillo riprendendo un post apparso sulla bacheca Facebook del gruppo M5S di Palazzo Madama che recitava: “Votazione in Aula sugli emendamenti anti-casta. Poco fa Maurizio Santangelo, delegato d’aula del M5S al Senato, ha beccato Roberto Formigoni votare due volte”. Il popolo del web che segue da vicino le gesta dei grillini ai “piani alti” della politica si è sfogato su Facebook con uno tzunami di commenti al vetriolo indirizzati al Celeste, contro il quale invocano le peggiori maledizioni e calamità, augurandosi che al più presto il “baro” venga messo in galera per il suo misfatto, reo di aver utilizzato il sistema elettronico di voto dello scranno appartenente a un collega non presentatosi in aula. Una consuetudine tutta italiana, quella dei “pianisti”, che i grillini avevano già denunciato lo scorso aprile, quando Andrea Colletti, deputato del Movimento 5 Stelle, intervenne nell’Aula di Montecitorio lamentando la corrotta pratica. “Si ripete l’abitudine di deputati di votare per altri deputati assenti – disse dopo un paio di votazioni, senza però far nomi dei colpevoli – una cosa che rasenta la truffa ed è un comportamento vergognoso”. Adesso uno dei presunti colpevole avrebbe un nome, una faccia e una voce ben precisa, quella di Formigoni: “Poche, pochissime idee dei 5 Stelle, e allora tentano con la calunnia. Macchè votato due volte, presidente Grasso ha dato atto della realtà”. Questa la replica dell’ex governatore lombardo su Twitter, dopo l’accusa avanzata dai grillini di Palazzo Madama.



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