Per i grillini, come è ormai ben noto, le questioni relative a rimborsi, spese, scontrini, stipendi, rendicontazioni e via dicendo sembrano in assoluto le più importanti. Per settimane, il Movimento 5 Stelle si è concentrato sul dibattito relativo alla diaria, mentre al suo interno schierati in opposte fazioni c’era chi propendeva per il tenersi la parte rendicontata e chi per il restituirla. Alcuni osservatori avevano paventato il rischio di una scissione. Di recente, l’M5S è tornato sul piede di guerra per una questione analoga. Questa volta, denunciando l’ipocrisia del governo Letta che annuncia l’abolizione dei finanziamenti ai partiti ma, in realtà, attraverso un sotterfugio (il 2 per mille) non elimina nulla. Anche perché, effettivamente, i grillni hanno fatto più volte presente che non è necessaria una legge per rinunciare ai rimborsi elettorali. E’ sufficiente che i gruppi o i singoli parlamentari vi rinuncino.  All’interno dei 5 Stelle, c’è chi, oltre a non percepire nulla di più di quello che prevede il non statuto, ha deciso di non accettare qualcos’altro che gli sarebbe spettato di diritto. L’onorevole Azzurra Cancellieri, smentendo un errore di un quotidiano secondo il quale avrebbe rinunciato all’indennità da sottosegretario, spiega: «ho rinunciato all’aggiunta che mi spetterebbe da segretario ella commissione Finanze».



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