Il presidenzialismo non è un progetto ma una realtà. Lo afferma Barbara Spinelli, in un’intervista a il Fatto Quotidiano, sottolineando che con Giorgio Napolitano si è di fatto realizzato il governo del presidente della Repubblica. E aggiunge la Spinelli: “Quasi abbiamo realizzato il Piano di rinascita nazionale della P2 di Gelli. Siamo prigionieri di un’idea malata che incolpa la Costituzione d’ogni nostra stortura”.Ilsussidiario.net ha intervistato il professor Alessandro Mola, esperto di massoneria.
Che cosa ne pensa di quanto affermato dalla Spinelli?
Barbara Spinelli dovrebbe ricordarsi che il primo presidente della Repubblica italiana è stato Napoleone Bonaparte, designato dai Comizi di Lione nel lontano 1802. Non vedo quindi questa così stretta analogia tra il presidenzialismo e i disegni della P2. Il presidenzialismo è una delle tante forme di concezione della Repubblica che ha alle sue spalle Melchiorre Gioia e insigni costituzionalisti come Giandomenico Romagnosi. E’ vero che anche Romagnosi fu massone, ma eravamo tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800. Appendersi al mito della P2 è un fatto di infantilismo senile.
Napoleone non era a sua volta vicino alla massoneria?
Anche George Washington fu massone, ma non per questo gli Stati Uniti d’America sono una nefasta democrazia massonica. Al contrario è una forma istituzionale attraverso cui gli elettori possono esprimersi liberamente. Lo stesso vale per la Francia di Sarkozy, che è una repubblica presidenziale. Gli Stati hanno bisogno di una forma di governo che garantisca gli equilibri e la capacità di dare stabilità e progresso. Vedere il mostro della P2 dietro a ogni fogliolina di primavera significa correre dietro ai fantasmi.
L’accostamento tra presidenzialismo e massoneria è quindi infondato?
La massoneria non è vincolata a nessuna forma di Stato. Nasce nella sua dimensione moderna in Gran Bretagna, che è una monarchia, ed è prevalentemente presente in Paesi monarchici, dalla Svezia alla Danimarca, dai Paesi Bassi al Belgio. Ci sono massoni che sono monarchici, altri che sono repubblicani, alcuni “giacobini”, altri per la repubblica federale e altri ancora anarchici come Bakunin. Non esiste quindi una identificabilità tra massoneria e forma di Stato. La massoneria è una riflessione sulla società politica.
Eppure è un fatto che il presidenzialismo in Italia fu proposto proprio negli anni ’70, in concomitanza con la crescita della P2 …
Negli anni ’70 qualcuno ritenne che la forma istituzionale dell’Italia fosse nefasta perché stava devastando il bilancio dello Stato, con il nostro Paese che era ingovernabile e nel caos. Ce lo ricordiamo tutti, e suppongo anche Barbara Spinelli abbia assistito alla realtà degli anni ’70, con gli attentati e gli scioperi. Qualcuno immaginò che occorresse arrivare a un riequilibrio dei poteri, ma non in senso tirannico. Non c’era infatti nessun progetto di carattere totalitario, si voleva soltanto restituire all’Italia un minimo di governabilità.
E’ vero che con Napolitano si è di fatto realizzato un governo del presidente della Repubblica?
Se questo è accaduto è per l’incapacità dei partiti a fare diversamente. Napolitano è quindi l’ultimo che possa essere imputabile di questo effetto, perché se è avvenuto lo si deve alla non rappresentatività dei partiti. Un quarto dell’elettorato non è andato a votare, un altro 25% ha votato contro il sistema, con un voto di dispetto o di sollecitazione a fare riforme profonde, l’altro 50% ha scelto elenchi di parlamentari prefissati dalle segreterie dei partiti, cosa che nella storia d’Italia in precedenza era avvenuto soltanto ai tempi del Partito Nazionale Fascista.
(Pietro Vernizzi)