Il Senato si ferma per un giorno. Dopo la richiesta avanzata dal Pdl per protestare contro la decisione della corte di Cassazione di fissare per il prossimo 30 luglio l’udienza del processo Mediaset in cui è imputato Silvio Berlusconi, la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama ha stabilito lo stop dei lavori solo per la giornata di oggi. Inizialmente Renato Brunetta aveva chiesto che i giorni di sospensione fossero tre, per poi annunciare che la “fase di riflessione” sarebbe durata solamente due giorni. Infine era stato Maurizio Gasparri a far sapere che il Pdl ha “chiesto la sospensione dei lavori solo per oggi”. Un segnale forte, ma dietro al quale non c’è “alcuna volontà di bloccare il Parlamento”, come ha spiegato il capogruppo Pdl al Senato, Renato Schifani: “Abbiamo chiesto la sospensione del lavori per fare in modo che i nostri gruppi discutano sulla delicatissima e drammatica situazione che sta vivendo il Paese. La corte di Cassazione, con un provvedimento senza precedenti e che ci preoccupa non poco, ha fissato nel termine di venti giorni una udienza che deciderà sulla persecuzione giudiziaria o meno nei confronti di Silvio Berlusconi. Dobbiamo assumere le conseguenti determinazioni nel rispetto della democrazia, con l’intento di riprendere il nostro impegno appena sarà esaurita questa fase di riflessione”. La richiesta del Pdl ha visto contrari sia il Partito Democratico che la Lega Nord, mentre gli esponenti di Scelta Civica si sono detti favorevoli alla sospensione dei lavori. Nonostante il governo sia sempre più sull’orlo della crisi, Maurizio Lupi ha comunque voluto ricordare la solidità dell’esecutivo: “L’anticipo della sentenza della Cassazione non mette a rischio la maggioranza ma la democrazia in questo Paese. Noi continuiamo a fare il nostro lavoro e andiamo avanti”.



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